Per rendere indimenticabile il giorno più bello, oggetti originali ed esclusivi rigorosamente fatti a mano. Bomboniere in coordinato con le partecipazioni e il portafedi, confezionati con passione e creatività, anche su vostro disegno.

sabato 25 giugno 2011

Origini del confetto

La parola confetto deriva da “confectum”, participio passato di "conficere", ossia preparato, confezionato.
Le tracce più antiche le possiamo ritrovare in scritti riguardanti la famiglia dei Fabi (447 a.C.) e negli scritti di Apicio, amico dell'imperatore Tiberio ( 37 d.C.).
Secondo alcuni l’origine dei confetti è da far risalire al periodo romano quando per festeggiare nascite e matrimoni si usava lanciare dei dolci realizzati con anime di mandorle, miele e farina.
Nel Medioevo ci si riferiva con questo termine alle confetture o alla frutta secca ricoperta di miele, non al confetto così come lo conosciamo oggi. Ma è davvero difficile stabilire l'esatta origine di questo dolce. Di certo sappiamo che il medico arabo Al-Razi li utilizzava a scopo terapeutico: infatti ricopriva le pillole più amare con uno strato di zucchero per renderle più accettabili anche ai bambini.
Secondo alcuni storici la nascita del confetto risale al 1200 periodo in cui mandorle, anici ecc venivano ricoperte da uno strato di miele indurito. Sarebbero quindi gli antenati del confetto così come lo conosciamo oggi. Le fonti sono veneziane e testimoniano la loro importazione dai mercati dell'estremo oriente: nell'impero bizantino infatti si usava gettare questi dolcetti dai balconi nobiliari sul popolo durante i festeggiamenti carnasciali.
Questi dolcetti erano molto apprezzati dalle famiglie nobili che di solito li conservavano in dei preziosi cofanetti decorati che circa due secoli dopo avrebbero dato vita alle bomboniere.
A partire dal tardo 400 lo zucchero iniziò ad essere importato dalle Indie occidentali: da allora diventerà protagonista assoluto nel processo di dolcificazione, relegando il miele ad un ruolo marginale e sostituendolo tra gli ingredienti dei confetti.
Poeti e scrittori come Il Leopardi, Carducci, Verga, Pascoli,e D’annunzio hanno citato i confetti come dolci che arricchiscono pranzi importanti e cerimonie solenni. Nello Stato pontificio erano usati come omaggio agli attori teatrali (la Duse li considerava portafortuna). Nel 1806 Napoleone entrò a Verdun sotto tre archi di trionfo costruiti con confetti bianchi. 
Venivano in passato utilizzati in segno di buon auspicio come dei coriandoli. In questo caso al centro del dolcetto non si trovava il nocciolo della mandorla ma un seme di coriandolo. La parola confetti indica oggi in molte lingue proprio i coriandoli moderni costruiti in carta. 
Di Antonella Rubicone - fonti varie

Nessun commento:

Posta un commento